Da sempre si lotta contro la diffusione e la vendita delle droghe leggere e pesanti. Il divieto è dovuto al pericolo rappresentato dall’assunzione delle sostanze stupefacenti. Per quanto riguarda quelle leggere si teme soprattutto che qualcuno possa mettersi alla guida in stato alterato e causare incidenti o che in quelle condizioni non si accorga di un pericolo. Per quelle pesanti il discorso è più complesso: le droghe causano grave dipendenza, danni fisici e cerebrali e, nel caso di assunzione di dosi massicce, anche morte immediata.
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In questi anni, però, cresce il pericolo che i minori diventino dipendenti dall’alcol. Nonostante sia vietata per legge la vendita di alcolici ai minori, sono sempre di più i casi di ragazzini che finiscono al pronto soccorso in coma etilico. Un esempio lampante di come la diffusione di alcol possa essere nociva per i più giovani è il bollettino medico della notte di Capodanno. A Bolzano sono stati 9 i minorenni ricoverati la notte tra il 31 e l’1, tra questi una ragazzina di 12 anni. A Pavia è stata ricoverata una ragazzina di 14 anni e a Napoli sono stati più i ricoveri per abuso di alcol che per i botti.
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Della problematica ha parlato anche il ‘Corriere della Sera‘ in un inchiesta partita proprio dal numero di casi avvenuti la notte di Capodanno. Nell’articolo del quotidiano è possibile leggere anche le testimonianze di alcuni medici che spiegano come il soccorso di minorenni in coma etilico non è più un’evenienza che si verifica di rado. La situazione sembra più preoccupante a Napoli. I medici generali Luigi Sparano e Corrado Calamaro spiegano come l’alcol tra i giovanissimi sia ormai “Un emergenza sociale”, e aggiungono: “Ogni fine settimana ne arrivano negli ospedali sul filo del coma etilico rischiando perfino di non cavarsela”.