La svista di un anziano guidatore poteva causare un’immane tragedia a Piovene Rocchette, piccolo paesino (solo 8 mila abitanti) in provincia di Vicenza. L’uomo infatti martedì sera stava guidando la sua automobile quando, giunto all’altezza di una passaggio pedonale, non si è avveduto di un uomo che spingeva il passeggino con dentro il figlio e li ha investiti. Come se nulla fosse successo l’anziano ha continuato la sua marcia ed è tornato a casa.
Raggiunto dalle forze dell’ordine l’uomo ha spiegato loro che non si è “accorto di nulla” e data l’età è anche possibile che sia così. Fortuna vuole che i due malcapitati colpiti dalla sua auto se la siano cavata con un grosso spavento e qualche livido, ma le conseguenze potevano essere gravissime ed il guidatore è stato denunciato per omissione di soccorso.
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Quello di martedì sera è solo l’ultimo di numerosi episodi, fenomeno che non sorprende visto che in Italia ci sono circa 60.000 ultra novantenni ancora dotati di patente. Sebbene siano pericolosi i mancati stop agli attraversamenti pedonali, il vero rischio è rappresentato da quegli anziani che imboccano contromano le autostrade e le tangenziali. L’ultimo episodio si è verificato a Padova, dove un anziano ha percorso decine di chilometri contromano ed è stato fermato dai Carabinieri prima che causasse una strage.
Viene da chiedersi se i controlli per i rinnovi della patente siano sufficientemente rigidi. Dopo gli 80 anni i guidatori sono costretti a rinnovare la patente ogni 2 anni e durante la visita sono sottoposti a test più approfonditi sulla vista (lettura di tabelle colorate e test sulla percezione della profondità). Inoltre, qualora il medico non sia convinto, fa richiesta di ulteriori controlli ed il candidato viene esaminato da un equipe formata da neurologi, psicologi e addetti della motorizzazione. Questi possono bloccare il rinnovo o richiederne uno a tempo limitato (un anno).