Nella giornata di ieri le Borse europee hanno risentito del brusco calo delle borse asiatiche facendo registrare indici al ribasso in tutti i settori. Al calo non si è sottratto lo spread che dopo aver lambito quota 320 è sceso in serata fino 318 con un andamento decennale in negativo del 3,59%. All’apertura di Piazza Affari lo spread era assestato a quota 313 e nella prima ora di contrattazione l’indice si è abbassato ulteriormente fino a quota 310 per poi risalire a 312.40 (ultimo aggiornamento delle 9:14).
L’andamento del differenziale tra titoli di stato italiani e tedeschi è legato alla sfiducia degli investitori principali (banche e assicurazioni) sulla sostenibilità della manovra di bilancio varata dal governo italiano. D’altronde l’Unione Europea ha più volte espresso dubbi sulla possibilità di crescita prevista dalla manovra Lega-M5S e tuttora si attende una definitiva bocciatura, poiché l’Italia viene ritenuta inadempiente per quanto riguarda il rispetto delle norme comunitarie in materia di Bilancio.
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L’andamento lievemente positivo in apertura dell’Italia sullo spread è seguito dalla Borsa di Madrid (-1.20%), da quella di Lisbona (-0.88%) e da quella di Vienna (-0.84%). L’andamento è stato invece negativo per tutte le altre Borse europee, trascinate ancora in basso dall’onda lunga del crollo finanziario delle borse asiatiche. A fare registrare un vero e proprio crollo è la Borsa di Copenaghen che questa mattina ha fatto registrare un apertura negativa che ha influito anche sullo spread (solitamente positivo rispetto ai titoli tedeschi) consistente con un +63.33%, male anche la Borsa di Parigi (+1.09%) e quella di Bruxelles (+0.72%).
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