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Disastro Genova, Francesco Baccini: “Sotto quel ponte la casa di amici e conoscenti”

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Francesco Baccini ha voluto rilasciare un’intervista per parlare del crollo del Ponte Morandi: “Una tragedia annunciata. I responsabili paghino.”

Francesco Baccini ha rilasciato un’intervista in cui ha riferito che, a suo avviso, il crollo del Ponte Morandi sia stata una tragedia annunciata: “Quel ponte è nato male, sin dai primi aveva avuto dei problemi. E’ un viadotto degli anni 60 ma dopo quindici anni già dava dei problemi, quando lo percorrevi negli anni ’80 tremava. Poi avevano addirittura cambiato le corde che lo tenevano in piedi. Ogni volta che venivo a Genova ci passavo sopra. E ogni volta che lo percorrevo dicevo tra me e me ‘speriamo bene’. Mi dava insicurezza, un senso di precarietà. Appena lo finivo pensavo ‘è andata’. Ma devo dire che lo stessa sensazione di insicurezza la trasmettono anche gli altri viadotti in Liguria. Queste strutture in cemento armato hanno una vita di 60 anni, non sono eterne.”

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Francesco Baccini riguardo il crollo del Ponte Morandi ha riferito: “Una tragedia annunciata.”

Francesco Baccini ha raccontato il suo personale rapporto con il Ponte Morandi che tante volte ha attraversato, non senza riserve: “Quel ponte è l’unione tra Genova e tutta la riviera di ponente, ed è anche la strada per andare a Milano, a Sanremo. Per andarci devi percorre il ponte. E’ il collegamento di Genova con l’aereoporto. Ora è come se Genova fosse monca, amputata. Per me quel ponte rappresentava casa, quando lo percorrevo voleva dire che ero arrivato a casa di mamma, prendevo l’uscita Genova Est ed ero da mamma”. “Una tragedia annunciata”, quindi, secondo il cantante di origini liguri: “E’ un disastro annunciato tutte le amminisrazioni precedenti sono in parte responsabili. Tutti sapevano che questo ponte aveva dei problemi. Non sono serviti i lavori di manutenzione. Le immagini che sto vedendo sono impressionanti. Sembrava un ponte di plastica, le macchine sono crollate per ottanta metri non mi riesco nemmeno a immaginare cosa hanno provato le persone in quei momenti”. Oltre alle vittime che il crollo ha generato il cantautore della scuola genovese ha anche voluto sottolineare: “E poi c’è da dire una cosa che nessuno sta mettendo in evidenza. Sotto quel ponte ci sono i quartieri popolari, ad alta densità di abitazione. Ci sono moltissime persone che abitano sotto quel viadotto. Un mio caro amico abitava proprio lì sotto, quando andavo a casa sua e vedevo questa roba sulla mia testa per scherzare gli dicevo sempre ‘oh ti crolla in testa’, era una cosa detta per redere, ma poi… la verità è che noi siamo portati a pensare che certe cose siano eterne, ma non è così”. Il cantante si sofferma, quindi sul problema di viabilità che la città subisce e subirà dopo questo crollo: “Non c’è più il collegamento con la Riviera di Ponente. Prima di ricostruire un viadotto ci vorrano anni. Sono vicino ai cittadini di Genova, la nostra è una città che è stata costruita tra un monte e a picco sul mare. Le strade sono tutte gallerie o viadotti”. Riguardo la questione della responsabilità Francesco Baccini afferma in modo estremamente netto: “Ci sono dei responsabili, ci sono sempre dei responsabili, sono opere fatte dagli uomini. Se il ponte è crollato è colpa di qualcuno. La colpa è sempre della politica, di quelli: c’è della gente che ha delle responsabilità. Io non faccio processi alle intenzioni, io li faccio ai fatti. Qui è crollato un ponte. Vediamo di spendere i soldi in maniera intelligente, sapendo quello che si fa. Ripeto: era un disastro annunciato. Bisognava avere il coraggio di buttare giù il ponte e ricostruirlo. Qui si parla di vite umane, la sicurezza doveva venire prima di tutto. La colpa è di qualcuno che ha sottovalutato il problema. Ci sarà un responsabile di quel tratto di autostrada. Non ho letto interviste di questa persona. Alla fine come al solito in Italia i responsabili non spuntano mai fuori, soprattutto in casi di questo genere. Nessuno si assume una responsabilità. In Germania sarebbe diverso, ci sarebbe un responsabile che pagherebbe per quanto accaduto. Speriamo che questa storia sia di monito per il futuro”.

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Nonostante la tragedia il cantautore genovese vede una luce in fondo al tunnel per la sua città e la vede proprio nello spirito dei suoi concittadini: “Genova ce la fa sempre perché i genovesi quando si devono rimboccare le maniche lo fanno tutti, si danno da fare. Sarebbe bello organizzare un concerto a Genova per ripartire. Io sono a disposizione”.

Marta Colanera

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