Dopo l’episodio che ha visto coinvolto Niccolò Bettarini, figlio di Simona Ventura, psichiatri e sociologi hanno cercato di analizzare la situazione. Il giovane è stato accoltellato in piena notte all’esterno di un locale, ma fortunatamente non è in pericolo di vita. Paolo Crepet è stato interpellato per capirne di più e spiegare i motivi di questa ondata di violenza molto simile a quella di Londra. Queste le parole dello psichiatra: “Cosa ci vogliamo aspettare? Non riguarda tutti i giovani e il tipo di vita che fai: non mi riferisco nello specifico del giovane Bettarini ma a chiunque passi le serate nei locali tra musica da sballo, alcol e probabilmente droga. Si tratta di stili di vita al limite, molto diffusi anche tra giovanissimi appena adolescenti. E prima o poi succede qualcosa, nelle grandi città come in provincia. Oggi parliamo di un giovane accoltellato solo perché è un nome noto, ma gli ospedali sono pieni di casi così: emergono solo se ci scappa il morto ma di feriti ce ne sono tanti”.
Per Paolo Crepet non c’è possibilità di prevenire questo fenomeno, anzi. Lo psichiatra vede indifferenza e incapacità di approcciare il problema: “La verità è che non gliene importa niente a nessuno. E sinceramente mi stupisco di chi si stupisce. Nessuno pensa a moderare la movida. Eppure ogni giorno i pronto soccorsi sono pieni di accoltellati, giovani in coma etilico o vittime di incidenti del sabato sera. Interi quartieri ostaggio dei locali notturni, di ogni tipo, che fanno festa al di fuori del locale e i residenti non dormono. Del resto la nostra è una Repubblica fondata sullo spritz”. Per lo psichiatra uno dei problemi principali è l’alcool: “Abbiamo stabilito che è normale vendere alcol fino a tardi, locali aperti tutta la notte e pochi controlli: è evidente che abbiamo abbassato la guardia”.