Se il soggiorno è breve, ovviamente è sufficiente il passaporto, ma se la permanenza è superiore bisogna per forza richiedere il visto (che consente comunque un periodo di tempo di 30 giorni). Si può ottenere direttamente all’aeroporto di Muscat a pagamento oppure essere richiesto in ambasciata con anticipo.
Guida Oman: quando andare
L’Oman è un Paese attraversato dai monsoni, quindi è meglio evitare di andarci da giugno a settembre; il clima temperato tra metà di ottobre e marzo è invece il periodo migliore. Trattandosi di un Paese musulmano, i visitatori devono tenere presente le festività religiose: la fine del Ramadan in dicembre o gennaio, il pellegrinaggio alla Mecca in aprile e il Compleanno di Maometto in giugno o luglio.
Guida Oman: come arrivare
Non si può sbagliare: in Oman c’è solo un aeroporto, il Seeb International Airport a Muscat. Se invece vi trovate negli Emirati o nello Yemen e volete raggiungere l’Oman in macchina, dovete ottenere un’assicurazione che copra sia l’Oman sia il Paese da cui entrate. Avrete bisogno poi di un’assicurazione ulteriore se l’auto è a noleggio e dovete comunque riportare la macchina indietro dove l’avete noleggiata, a meno che non possediate molto denaro per lasciarla nel Sultanato.
Guida Oman: come raggiungere il centro dall’aeroporto
I pullman in genere sono puntuali, sicuri e comodi, ma prenotate in anticipo se dovete fare un viaggio lungo (i biglietti si acquistano a bordo). Per spostarsi nel Paese potete anche ricorrere ai taxi collettivi e ai microbus, economici ma molto lenti. Per visitare alcuni luoghi potreste dover noleggiare un taxi o un minibus ‘engaged’ (senza dividerlo con altri passeggeri), pagando per tutti i posti a sedere. In Oman è facile noleggiare un’automobile, ma è molto costoso. La segnaletica è sia in arabo sia in inglese.
Guida Oman: cosa vedere
Muscat, la capitale, dove risiede la maggior parte della popolazione, è una città dove convivono antichità e apertura. Accanto a luoghi tradizionali come il souq di Al Dhalam o il mercato del pesce, ci sono quartieri più commerciali. In mezzo il palazzo protetto da due antichi forti, la Royal Opera House inaugurata due anni fa e la Grande Moschea terminata nel 2001. Bellissima, con grandi marmi bianchi e una superficie di 40mila metri quadri, sul pavimento si può ammirare uno dei più grandi tappeti tessuti a mano in un unico pezzo sul quale però possono camminare solo i fedeli.
Se volete essere trattati da Sultano e sentirvi tali, dovete assolutamente passare una notte al Shangri-La, uno degli hotel più spettacolari insieme all‘Al Bustan. Quest’ultimo infatti era stata costruito per diventare la residenza di Sua Maestà e poi è stato trasformato in un hotel.
Salalah è invece l’altra città importante dell’Oman conosciuta soprattutto per essere attraversata dalla via dell’incenso: le resine che si ottengono dal Frankincense tree vengono commerciate in tutto il Mediterraneo, il Golfo Persico e l’India. Si tratta di un elemento intrinseco del luogo, tanto che l’Unesco addirittura protegge la zona del Wadi Dawkah (40 km da Salalah) con oltre 1.200 esemplari di albero d’incenso. Accanto c’è Sumharam, nell’area di Khor Rawri, il sito archeologico dove dove sorgeva il porto da cui la regina di Saba spedì le navi cariche d’incenso in dono al re Salomone.
Guida Oman: cosa mangiare
Nella cucina omanita si trovano influenze indiane: il biryani (riso aromatizzato con pezzi di pollo, agnello o pesce) è considerato un piatto nazionale seppur indiano, così come il kabsa o makbous (stessi ingredienti ma il riso è condito da una salsa al pomodoro). Carne e pesce sono spesso preparati alla maniera tandori, masala o tikka. Molti ristoranti propongono cucina mediorientale: cucina libanese, africana o ancora thailandese o cinese.