Yemen: la tragedia delle spose bambine

Quando  viaggiare vuol dire capire.
Si dice che viaggiare apre la mente, e mai affermazione è stata più vera. Quando si parte per una meta lontana si dovrebbe partire con la consapevolezza che si tornerà più ricchi, ma che non tutto quello che vedremo saprà andare a genio con i nostri valori.

Da anni è in corso una lotta per la rivendicazione dei diritti umani in molti di quei paesi che, con che diritto poi!?, consideriamo sottosviluppati.

Lotta impari, quando cozza contro ideologie radicate e credenze religiose.

Siamo nello Yemen, oggi, uno Stato posto all’estremità meridionale della Penisola araba. Uno Stato considerato “sicuro” per i turisti, nonostante la Fernesina consigli sempre di monitorare l’attuale situazione dell’area. Da tempo scenario di fatti di cronaca (per approfondimenti clicca qui).

Conosciuta per le sue belle città che ancora creano l’atmosfera dell’ ‘Arabia vecchia maniera’ e i mercati che emanano odore di spezie ai palazzi sfarzosi.

Purtroppo meno conosciuta per i matrimoni infantili.
Nello Yemen non è mai passata la legge che vieta il matrimonio alle bambine che hanno meno di 17 anni, e soltanto alla fine degli anni ’90 fu abrogato il limite dei 15 anni.

La storia di Rawan sta facendo il giro del mondo.

Rawan probabilmente non c’è più. E’ morta per emorragia interna dovuta a gravi lesioni riportate la prima notte di nozze.

Rawan aveva otto anni, suo marito, colui che per averla in sposa, ha pagato poco più di 2mila euro al patrigno, quaranta.

Le autorità locali adesso negano che Rawan sia morta, il free lance che ha diffuso la notizia conferma, eccome, il decesso della piccola. Sembra sia morta in una stanza d’albergo.

Non è difficile credere che questo orrore sia realtà: secondo l’Unicef, il 14 % delle piccole yemenite si sposa prima di aver compiuto i 15 anni e il 52% prima dei 18 anni. Per tutte c’è solo un modo per salvarsi: scappare.

Tempo fa la storia di Nada al-Ahdal aveva fatto il giro del mondo: ad undici anni ha girato un video in cui spiegava come fosse fuggita dalla famiglia per salvarsi da un matrimonio prematuro. <<Piuttosto preferisco morire>> diceva. E come lei qualcuna sembra muoia davvero: chi si getta nel fiume per scappare, chi a scappare non riesce e finisce nel sangue, magari nel letto di un hotel.

 

 

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