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Barcellona contro i turisti: andate a casa

Barcellona (Thinkstock)

Era successo già la scorsa estate e lo stesso copione, ancora più feroce e consistente, si sta ripetendo ora. Barcellona ed i suoi abitanti sono stufi dei turisti. Anni di turismo selvaggio, spesso e volentieri cafone, irrispettoso ed oltre la decenza ha portato i catalani all’esasperazione e la prima cittadina neo-eletta Ada Colau si è fatta subito portavoce di questa situazione bloccando le licenze per nuovi alloggi turistici.

Lo scorso anno gli abitanti del Barrio Gotico, uno dei centri della movida e per questo una delle zone più prese d’assalto dai turisti nelle loro notti ad alto tasso alcolico, protestarono con una manifestazione cittadina. Fecero scalpore poi le foto di alcuni giovani italiani in preda all’alcool che si divertivano ad entrare nudi in un supermarket. Quest’anno tutta Barcellona e le sue zone limitrofe sono compatte nel dire ‘no’ al turismo. Nella città infatti sono sorti cartelli con l’invito ai turisti ad andarsene ed altri che recitano che gli alloggi non sono in affitto ai turisti. Il problema è quel turismo troppo low cost che scarica centinaia di giovani in Catalogna, il cui unico intento non è certo visitare la città, ma soltanto, pesantemente, ubriacarsi. Un problema molto europeo, una normalità da weekend in tutto il Nord Europa.

Eppure Barcellona guadagna ben il 14% del suo Pil dal turismo, da quei 27 milioni di viaggiatori all’anno che scelgono di visitare la capitale della Catalogna. La neo-sindaca ha spiegato che l’intento è di mantenere la città e di non “finire come Venezia”. Motivo per il quale quasi trenta progetti di grandi catene alberghiere sono stati bloccati così come le nuove licenze per gli alloggi turistici.

E se è vero che il turismo iperalcoolico è una piaga, Barcellona non è certo l’unica città in cui i turisti specie in estate si lasciano andare ad ogni tipo di comportamento. Anche in Italia la scorsa estate i residenti di Gallipoli ebbero molto da ridire sul comportamento dei giovani che facevano baldoria a ritmo di vodka, disseminavano di rifiuti le spiagge, usavano le strade come latrine, facevano sesso in spiaggia e dormivano sui marciapiedi (ecco le foto).

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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