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Categoria Curiosità

Giappone-Italia: le incredibili e divertenti differenze!

GIAPPONE ITALIA DIFFERENZE CULTURA USANZE / ROMA – Quando si viaggia non si vede semplicemente un altro posto, ma si entra in contatto con una cultura che può essere talvolta notevolmente differente dalla nostra. E come se per qualche tempo ci immergessimo in  un nuovo mondo con regole, stili e abitudini diversi. Prima di ‘rischiare di affondare’, ovvero di fare sonore figuracce, è quindi bene informarsi su come funziona la vita nel Paese che stiamo per visitare. Questo discorso ovviamente vale soprattutto per quelle Nazioni non occidentali i cui costumi sono ai nostri antipodi, ma sarebbe buona regola applicare sempre ed ovunque quest’approccio.

Ecco una divertente selezione di abitudini e costumi del Giappone che per noi italiani – e in generale per noi occidentali – hanno dell’incredibile. Usanze quanto mai indispensabili da conoscere se stiamo per partire per il Sol Levante.

Ruttare. Malvisto in Italia, benvisto in Giappone. Dopo aver mangiato, piccoli rutti sono segno di gradimento e di complimenti verso chi ha cucinato.

Risucchiare la zuppa. Emettere rumori mentre si mangia una zuppa calda in Giappone significa che la stiamo gradendo.

– Starnutire e soffiarsi il naso. Gesto considerato estremamente volgare in Giappone, normale – a patto di mettersi la mano davanti – in Occidente.

Ubriacarsi e vomitare. In Giappone è usanza farlo a turno nelle serate con gli amici per manifestare che si sta bene in loro compagnia.

Darsi la mano. I nipponici si salutano con un inchino. Se non ci si conosce è regola scambiarsi un biglietto da visita, che sarà preso con entrambe le mani, osservato e messo in tasca. Nessuno si saluta stringendo la mano.

– Guardare negli occhi. In Italia quando parliamo con qualcuno ci aspettiamo che il nostro interlocutore ci guardi negli occhi. In Giappone ciò avviene ogni tanto, lo sguardo generalmente è in basso, verso terra per rispetto dell’altro.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro