Il suo monologo fa presto ad arrivare sulla notizia del momento, il naufragio della Costa Concordia, e il modo migliore per affrontarlo sembra quello di porre subito la domanda che ogni italiano si sta facendo in questi giorni: come può una persona come Schettino essere il comandante di una nave di 300 metri? Da qui prende le mosse un’aspra riflessione sulla codardia di quest’uomo e su quanto sia paradossale la capacità italiana di dare ruoli di “governo” a persone dalle competenze quantomeno dubbie.
Come sempre, Crozza ci regala un prezioso momento di riflessione nascosto dietro un sorriso amaro.
Francesca Testa