Due procacciatori di affari sono stati denunciati alla Procura per aver tratto dei profitti illeciti da una truffa con le bollette gas e luce.
Controllando i nomi dei procacciatori che si erano occupati della stipula, i dirigenti si sono resi conto che tutte le volte che qualcuno si lamentava di non aver firmato un contratto, ad averli consegnati erano proprio i due dipendenti. La coincidenza è sembrata strana all’azienda che ha sporto denuncia nei loro confronti alla Guardia di Finanza. Dalle indagini è risultato che i due con artifizi e raggiri erano riusciti a truffare almeno 250 persone tra Treviso, Venezia, Udine, Vicenza, Rovigo, Trieste, Gorizia, Rovigo, Bologna, Monza Brianza, Trento, Roma, Ascoli Piceno e Reggio Emilia”.
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I due procacciatori d’affari sceglievano con cura le proprie vittime, puntando soprattutto gli anziani. Fingendosi tecnici dell’Enel, chiedevano ai malcapitati l’ultima bolletta della luce al fine di controllare se l’importo calcolato era corretto. In realtà dalle bollette estrapolavano i dati utili alla stipula del contratto che compilavano in un secondo momento e nel quale falsificavano la firma dell’intestatario.
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Con questo trucco, i due guadagnavano un bonus di 80 euro per ogni contratto. Secondo quanto rivelato dalle Fiamme Gialle con le truffe i due avrebbero guadagnato illecitamente circa 35.000 euro (sono almeno 400 i contratti stipulati, ai danni di 250 famiglie). I clienti, invece, si trovavano a dover pagare una doppia bolletta, a contestare l’allaccio di un contratto mai stipulato e a svolgere le pratiche per farlo invalidare.
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