Mario Draghi era giovanissimo quando rimase orfano di entrambi i genitori. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di loro.
Il padre di Mario Draghi, Carlo, padovano, entrò in Banca d’Italia nel 1922 per poi passare all’IRI di Donato Menichella e in seguito alla Banca Nazionale del Lavoro. La madre, Gilda Mancini, era invece una farmacista originaria di Monteverde (Avellino). All’età di 15 anni Mario e i suoi fratelli minori – Andreina, storica dell’arte e Marcello, imprenditore – persero entrambi i genitori a breve distanza l’uno dall’altra. Era il 1963. Da quel momento in poi a prendersi cura di loro è stata una sorella del padre.
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In una delle rare confessioni sulla sua vita privata, Mario Draghi ha dichiarato che uno dei più grandi insegnamenti di suoi padre è stato il coraggio: “A cavallo tra le due guerre, in Germania, mio padre vide un’iscrizione su un monumento. C’era scritto: se hai perso il denaro non hai perso niente, perché con un buon affare lo puoi recuperare; se hai perso l’onore, hai perso molto, ma con un atto eroico lo potrai riavere; ma se hai perso il coraggio, hai perso tutto”.
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La difficile situazione familiare ha obbligato Mario Draghi a maturare presto. “Ricordo che a sedici anni al rientro da una vacanza al mare con un amico, lui poteva fare quello che voleva, io invece trovai a casa ad aspettarmi un cumulo di corrispondenza da sbrigare e di bollette da pagare” si legge nel libro di Jana Randow e Alessandro Speciale, “Mario Draghi, l’artefice: la vera storia dell’uomo che ha salvato l’euro”, edito da Rizzoli. C’è da scommettere che, quando gli è stato affidato l’incarico di guidare il paese in questo difficile momento, tra i primi pensieri ci siano stati proprio la sua mamma e il suo papà.
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