I lavoratori che vorranno andare in pensione in questo 2021 avranno diverse opzioni per accedervi, scopriamo quali.
Quota 100, ad esempio, necessita un minimo contributivo per giungere ad una somma di età e anni di contribuzione che coincida con 100. Mancando la continuità contributiva, per le donne è molto più difficile usufruire dello scivolo pensionistico. Per aderire a questa misura in sperimentazione ormai da 3 anni, bisogna aver compiuto almeno 62 anni con un minimo di 38 anni di contributi. Chiunque soddisfi questi requisiti può fare domanda, rinunciando volontariamente all’aumento dell’assegno pensionistico che sarebbe derivato dai successivi 5 anni di contributi.
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La buona notizia è che per questo 2021, come comunicato dalla circolare 19/2020 del febbraio scorso, i requisiti anagrafici per accedere alla pensione di vecchiaia non saranno modificati in seguito all’allungamento delle aspettative di vita. Le modifiche in tal senso sono state bloccate fino al 2026 per quanto riguarda i requisiti minimi per richiedere l’accesso anticipato alle pensioni, anche per chi fa parte del contributivo.
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Gli uomini possono chiedere di andare in pensione anticipatamente con 42 anni e 10 mesi di contribuzione. Per le donne invece bastano 41 anni e 10 mesi di contributi. Una volta raggiunti questi requisiti minimi non ci sono limiti anagrafici. Dunque gli uomini possono già andare in pensione dai 61 anni e le donne da 59-60 anni. Dallo scorso anno, in ogni caso, sono state introdotte le finestre d’uscita di 3 mesi: se raggiungo i requisiti a marzo, ad esempio, potrò andare in pensione a giugno.
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