La riapertura delle scuole ha dato luogo a numerosi dibattiti, tra cui quello del virologo Crisanti che ha rilasciato una lunga intervista
Poche settimane e le scuole italiane dovrebbero riaprire dopo tanti mesi a causa dell’emergenza Coronavirus. Al momento, però, regna ancora tanta incongruenza per le dinamiche da adottare in caso di riapertura. E così sull’argomento è tornato a parlare il virologo, Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, che ha svelato ai microfoni de “La Stampa”: “Le misure prese ad ora sono troppo passive. C’è bisogno di sorveglianza attiva, che riguardi le classi e le comunità di provenienza dei ragazzi”. Poi ha aggiunto: “In Italia bisogna passare da 60mila tamponi al giorno a 250mila. Solo così si potrà convivere con l’epidemia senza arrivare ad un secondo lockdown. Ora che siamo ritornati a mille casi, come si può pensare che a ottobre e novembre non siano ancora di più? Senza un piano davvero ad hoc tutto diventa rischioso, anche riaprire le scuole”.
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Così lo stesso virologo, inoltre, ha espresso il suo parere per i prossimi mesi: “Il governo sta cercando ovviamente di riaprire le scuole, ma lo sta facendo senza pensare a come gestire l’emergenza senza arrivare al lockdown“. Infine, è arrivata anche una sua proposta: “Bisogna evitare che la scuola diventi un moltiplicatore dei contagi. Per fare ciò sarebbe utile prescrivere la vaccinazione antinfluenzale a tutti, misurare la temperatura all’ingresso abbassando la soglia a 37 e mappare le zone di residenza degli studenti. In caso di focolaio i bambini interessati di quella specifica area, dovranno stare a casa”.