Chiunque abbia conosciuto Mario Bressi, padre dei gemelli uccisi nel lecchese, racconta di un uomo gentile e pacato, che non aveva mai dato in escandescenze.
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L’amore che entrambi avevano per i figli non era più sufficiente e Daniela aveva deciso di separarsi dal marito. Una scelta che ha evidentemente sconvolto l’esistenza di Mario. Chiunque lo conoscesse, infatti, lo descrive come un uomo buono, sempre gentile e pacato con tutti. Nessuno lo riteneva in grado di affrontare una lite, men che meno di uccidere quei figli che amava e con i quali si divertiva a giocare in giardino.
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Gli amici di una vita spiegano che Mario è cresciuto a Gorgonzola tra l’oratorio, dove giocava a pallone, e la gelateria: “Mario? Uno cresciuto tra l’oratorio e la compagnia in gelateria. Mai una parola fuori posto. Niente”. Anche i vicini di casa lo ritenevano un uomo incapace di una simile reazione. Anzi lo avevano sempre ritenuto un padre amorevole e fino a qualche giorno fa l’avevano visto giocare con i gemelli a Pallavolo.
D’altronde l’uomo svolgeva una vita tranquilla e ordinata, andava a lavorare, la domenica andava in parrocchia e quando poteva donava il sangue. Negli ultimi anni c’era andato così tante volte che i volontari lo conoscevano. Uno di loro infatti racconta: “Ha fatto oltre sessanta donazioni, l’ultima il 23 marzo, ormai era una faccia nota”. Sgomento anche il parroco Don Matteo Galli, il quale però invita a dare una mano alla moglie: “Sono senza parole, inutile giudicare, ora stringiamoci a mamma Daniela”.