Con una conferenza andata in onda sabato notte, Conte ha annunciato un’ulteriore stretta sulle attività commerciali per contrastare il Coronavirus: ecco quelle che rimangono aperte.
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Chiaramente continueranno ad essere attivi i servizi di gestione fognaria e raccolta di rifiuti. Quelli di pulizia e lavaggio delle aree urbane e degli edifici pubblici. Ma anche il settore produttivo legato al materiale medico-sanitario e a quello farmaceutico. Non verranno toccati dal decreto nemmeno i servizi di call center, quelli di vigilanza e quelli di assistenza Sanitaria (ovviamente), sociale residenziale e non residenziale.
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Per quanto riguarda gli esercizi di pubblica utilità, rimarranno ovviamente aperti i supermercati e i negozi di generi alimentari. Questo punto lo ha chiarito immediatamente il premier, per evitare scene d’isteria collettiva come quelle verificatesi ad inizio emergenza con l’assalto ai market. Ovviamente rimarranno aperte anche le farmacie e le parafarmacie, così come non viene intaccato il settore dei trasporti. Sarà ancora possibile prendere autobus, treni e aerei, ma anche taxi ed altri mezzi di trasporto utili a raggiungere il lavoro, supermercati e farmacie. Anche il trasporto delle merci rimane attivo in tutta Italia.
Le edicole ed le tabaccherie continueranno a rimanere aperti per permettere ai cittadini di informarsi, effettuare pagamenti, acquistare tabacco, comprare valori bollati. Non sarà però possibile giocare ai concorsi a premi, visto che il governo li ha sospesi. Nessuna restrizione nemmeno per le banche ed i servizi postali che rimarranno aperti rispettando le misure di sicurezza.