Trovato un secondo caso di positività al coronavirus nel milanese: si tratta di una persona residente a Mediglia, ricoverata all’ospedale di Melegnano.
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Una situazione quella della Lombardia che si aggrava di ora in ora. Oggi pomeriggio era stato ravvisato il primo caso di contagio nel milanese, si trattava di un uomo residente a Sesto San Giovanni. Allo stato attuale delle cose il numero dei contagi accertati è salito a 60. La maggior parte si trova proprio nella Regione (47 casi positivi), ma anche in Veneto il numero comincia a destare qualche preoccupazione (12). Nelle scorse ore, purtroppo, ci sono state anche le prime vittime.
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Data l’improvvisa impennata di contagi la situazione desta non poche preoccupazioni. La Protezione Civile invita alla calma i cittadini, chiedendo di non andare in ospedale se non è strettamente necessario. In caso di sospetto contagio, inoltre, la prassi vuole che il soggetto avverta i soccorsi. Saranno loro a recarsi a casa della persona e lo trasporteranno in una struttura attrezzata con un veicolo attrezzato per il contenimento del virus. Il Governo sta studiando delle misure speciali per contrastare la diffusione, mentre l’Unione Europea promette sostegno al nostro Paese.
In attesa che il governo comunichi delle istruzioni precise, il Governatore del Veneto Zaia ha dichiarato che le università della zona rimarranno chiuse fino a nuove istruzioni. Il medesimo provvedimento è stato preso in Lombardia dove le lezioni sono state sospese sino a lunedì 3 marzo. A comunicarlo in questo caso è stato Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo e Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Lombarde.
Fabio Scapellato