L’eccezionale incremento di denunce per abuso, molestie e violenze sessuali compiute dagli autisti Uber, ha fatto crescere una grande preoccupazione negli Stati Uniti. Da tempo il governo centrale e varie istituzioni chiedevano all’azienda californiana di fornire un report sugli incidenti letali e sulle violenze avvenute durante le loro corse. Il rapporto è stato presentato nelle scorse ore e quello che è emerso è agghiacciante.
Sono infatti oltre 3000 i casi di violenze sessuali sulle auto Uber solamente nel 2018 e soltando negli Stati Uniti. Il numero fa riferimento a molestie, tentate violenze carnali, abusi e stupri (235 i casi accertati nel 2018). Un numero esorbitante che mette in cattiva luce il servizio offerto tramite l’app dell’azienda americana. A questi bisogna aggiungere le nove persone che sono state assassinate (ultimo l’autista ucciso).
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Il report effettuato dall’azienda ha la finalità di analizzare le criticità del servizio e cercare di migliorarlo. L’azienda infatti si propone di migliorare la sicurezza per i clienti che utilizzano la loro app, i quali devono essere certi che non vadano incontro a violenze o incidenti fatali. Anche il dato sugli incidenti stradali avvenuti durante le corse, infatti, dà da pensare. Sono migliaia gli incidenti che vedono coinvolte vetture Uber nel 2018, e 58 i clienti che ne sono rimasti vittime. Numeri infinitesimali rispetto alle 1,3 miliardi di corse in un anno, ma che fanno male. Nel commentare i dati sugli incidenti, il responsabile legale dell’azienda, Tony West, ha dichiarato: “Sono comunque numeri scioccanti e difficili da digerire”.