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Ezio Greggio, chi era il padre deportato dai nazisti in campo di concentramento

Alla base del rifiuto della cittadinanza onoraria da parte di Ezio Greggio c’è la sua storia personale: il padre fu deportato in un campo di concentramento.

La decisione di Ezio Greggio di rifiutare la cittadinanza onoraria che il Comune di Biella voleva conferirgli ha fatto notizia. Il comico ha deciso di non accettarla poiché una settimana prima era stata rifiutata dallo stesso comune la proposta di rendere cittadina onoraria Liliana Segre. Lo stesso conduttore ha dichiarato che il suo è un gesto di riguardo nei confronti di una donna testimone dell’olocausto e che spende la sua vita per la giustizia.

D’altronde gli orrori nazisti e dei campi di concentramento Ezio li conosce bene. Il padre Nereo, deceduto nel 2018, è stato deportato dopo essersi rifiutato di tornare in Italia per combattere contro i partigiani. Una scelta coraggiosa, dettata dall’idea che non fosse giusto combattere contro i suoi connazionali. Di quel padre coraggioso Greggio andava fiero e non mancava occasione, a fine puntata, di mandargli un saluto (Ciao Nereus).

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L’orgoglio di Ezio Gregio per il padre

Qualche anno prima della scomparsa del padre Ezio Greggio aveva dichiarato: “Mio padre Nereo ha 93 anni, ma non li dimostra, ha combattuto per il nostro Paese e ha passato tre anni nei campi di concentramento, ha lottato tra la vita e la morte, salvato le persone deboli”. Da quelle parole era facile evincere la stima che provava nei suoi confronti e come quell’esempio di rettitudine lo avesse formato e reso l’uomo che è adesso. Non a caso su di lui ha aggiunto: “Basta raccontare la sua storia per trasmettere ai miei figli i valori della nostra famiglia”.

Conoscendo questi dettagli privati non sorprende più di tanto che l’unica parte drammatica a cui ha prestato il volto, il generale fascista nel film di Pupi Avati ‘Il papà di Giovanna‘, sia una prova attoriale di primo livello. I sentimenti che il suo personaggio provava erano impressi a fuoco nella sua mente, frutto dei racconti del padre che gli ha fornito un’inarrivabile ispirazione.

Fabio

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