In un’intervista rilasciata nel 2017 a Vanity Fair spiega: “Gli facevo scherzi che lo facevano incazzare. E non sopportava che a Risiko! vincessi sempre. Si imbestialiva, spaccava le bottiglie di birra, urlava: ‘Ti ammazzo’. È arrivato persino a rubare i carrarmatini. Mio padre non accettava di perdere, in generale“.
“Nelle canzoni scriveva della sua fragilità ma, nella vita, non accettava di farla vedere. […] Faceva parte di quella generazione che non riusciva a dire ti voglio bene. In faccia non me l’ha mai detto. Solo dopo ho scoperto che l’affetto che provava per me lo raccontava ai suoi amici“.
Più recentemente, dopo molti racconti su eventi traumatici come il fatto che spesso Fabrizio fosse ubriaco e che non fosse quasi mai a casa, Cristiano De André ha aggiunto in un’intervista a Fanpage: “Io non mi sono mai messo in competizione con lui perché sarei morto prima di farlo, quindi il fatto di essermi ritagliato, da musicista, un mio spazio è già tanto rispetto a una persona grande come lui, sono sempre stato orgoglioso di avere un padre come lui e oggi sono orgoglioso di me, di essere sopravvissuto”.