Il Tribunale di Imperia ha stabilito che il saluto romano non è reato, assolvendo due politici dall’accusa di apologia del fascismo.
Nel 2015 avevano fatto il saluto romano e gridato “presente” durante una celebrazione in memoria dei caduti della Repubblica sociale italiana. Subito era scattata l’indignazione generale, e la segnalazione alle autorità competenti. Ma il giudice monocratico del Tribunale di Imperia ha ora assolto dall’accusa di apologia del fascismo l’ex assessore del Comune di Diano Castello (Imperia) ed esponente di Forza Nuova Manuela Leotta e il sanremese Eugenio Ortiz.
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Secondo il giudice monocratico del Tribunale di Imperia Sonia Anerdi “il fatto non costituisce reato” e così, con questa formula, ha assolto dall’accusa i due imputati che, come accennato, il 26 aprile del 2015, avevano fatto il saluto romano e gridato “presente” durante una celebrazione presso il cimitero monumentale di Sanremo in memoria dei caduti della Repubblica sociale italiana.
La sentenza, che sta già facendo molto discutere, è stata pronunciata sulla base di precedenti verdetti della Corte di Cassazione, gli stessi a cui avevano fatto riferimento, nell’esporre la propria linea difensiva, gli avvocati Davide Oddo, che difende Leotta, e Fabrizio Cravero, che difende Ortiz. “Si trattava di una commemorazione senza che vi fosse alcun intento politico”, ha affermato l’avvocato Oddo durante una udienza. La cerimonia era stata organizzata dall’associazione Legio Matuzia e la cerimonia era stata filmata. Il pm, invece, aveva chiesto per i due politici di Imperia una condanna a 3 mesi di reclusione e 300 euro di multa.
EDS