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Bimba di 8 anni uccisa dal padre, la mamma: “Ha salvato la vita alle sorelle”

Tracey Taundry racconta in un’intervista il terrore provato nel giorno in cui il padre delle figlie ha ucciso la sua Mylee, una bimba di soli 8 anni.

Nei giorni scorsi è emersa dall’Inghilterra una storia di tremenda violenza ai danni di una bimba di soli 8 anni. La piccola si trovava insieme alla famiglia quando il padre, William Billingham, ha perso la testa ed ha cominciato a minacciare di morte lei, le sue sorelle e sua madre. William l’ha trascinata nel bungalow afferrandola per il giubbotto e l’ha chiusa lì insieme al resto della famiglia. Armato di coltello, l’uomo è entrato per ultimo ed ha cominciato ad urlare contro la compagna, puntandole il coltello alla gola.

A quel punto le ha detto di guardare mentre accoltellava l’incolpevole Mylee che in preda al dolore urlava: “Papà, fermati”. Una scena raccapricciante che segnerà la vita di Tracey Taundry (la madre della piccola) per tutta la vita. I fatti risalgono al gennaio del 2018, oggi William sconta una condanna a vita in carcere e Tracey si fa forza giornalmente per crescere le altre due figlie.

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Bimba uccisa a coltellate dal padre, il racconto straziante della madre

Intervistata dal tabloid britannico ‘Mirror‘, la donna ha raccontato per filo e per segno quanto successo quel tragico giorno. Giunta al momento in cui William ha ucciso Mylee, la donna spiega che la morte della figlia ha salvato la sua vita e quella delle sorelle: “L’ha uccisa per farmi un dispetto”, spiega la donna che poi aggiunge: “Ciò mi rende, come madre di Mylee, quasi grata a lei, è come se fosse morta per permettere alle sue sorelle di sopravvivere”. La donna è convinta che se non avesse ucciso prima Mylee, William avrebbe ucciso sia lei che le altre due bambine.

Il paradosso di questa vicenda atroce è che William, sebbene sia costretto a scontare una condanna a vita, abbia deciso di non rinunciare alla patria potestà. In questo modo l’uomo dev’essere aggiornato costantemente sulle condizioni delle bambine ed ha potere decisionale per le scelte mediche, scolastiche e persino sulla possibilità che la madre porti le figlie fuori città per un fine settimana. Tracey si sente in ostaggio dell’uomo che le ha rovinato la vita e si scaglia contro il sistema legale che glielo permette: “Come può l’assassino di mia figlia avere il controllo sulla vita delle altre due figlie?” si chiede la donna che poi aggiunge: “Ha perso ogni diritto quando ha ucciso Mylee”.

Fabio

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