Pensioni ultime novità, tagli agli assegni più alti: ecco chi li subirà.
Si parla molto in questi giorni di tagli alle pensioni. Ma di cosa stiamo parlando in realtà? Si tratta per la precisione di tagli alla rivalutazione delle pensioni in essere. Dunque tecnicamente non è un taglio alla pensione, ma sarebbe meglio definirlo un mancato aumento previsto dalle precedenti leggi e dai precedenti accordi tra governo Renzi e sindacati. Le pensioni interessate sono quelle dai 2mila euro lordi (circa 1500 euro netti) in su.
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La nuova legge di Bilancio prevede:
In sostanza la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per le pensioni dai 1500 euro netti in su sarà del 97%. La percentuale scenderà proporzionalmente all’aumentare dell’assegno pensionistico. Per comprendere meglio l’entità numerica di questi tagli vediamo questa tabella proposta dal sito fiscoetasse.com
Riduzione dell’indicizzazione delle pensioni dal 2019 al 2021 | |||
| Parte dell’assegno che sarà indicizzata | Parte dell’assegno che non sarà indicizzata | |
fino a 3 volte l’assegno sociale (507,1 euro) | fino a 1521 euro mensili netti | 100% | 0% |
assegni tra 3 e 4 volte il minimo | fino a 2028 euro mensili netti | 97% | 3% |
assegni tra 4 e 5 volte il minimo | fino a 2537,55 euro mensili netti | 77% | 13% |
assegni tra 5 e 6 volte il minimo | Fino a 3045,06 euro mensili netti | 52% | 48% |
assegni tra 6 e 8 volte il minimo | Fino a 4060,08 euro mensili netti | 47% | 53% |
Assegni tra 8 e 9 volte il minimo | Fino a 4567,59 euro mensili netti | 45% | 55% |
oltre 9 volte il minimo | 40% | 60% |