Il giovane Davide Pellegrini stava praticando bracconaggio con il padre quando è sparito il 12 dicembre. Dopo giorni e giorni riaffora il suo cadavere.
Il cadavere trovato in spiaggia del Gombo a San Rossore, in provincia di Pisa, è di Davide Pellegrini. Il giovane, 21 anni, era sparito lo scorso 12 dicembre dopo essere caduto nelle acque dell’Arno mentre stava cacciando di frodo. Il corpo è stato attribuito con certezza al ragazzo grazie al riconoscimento avvenuto da parte dei suoi familiari, e decisivi sono stati i tatuaggi che Davide Pellegrini aveva impresso su di se. L’incidente era avvenuto mentre il ragazzo, che stava praticando la caccia illegale in compagnia di suo padre Riccardo, stava provando a raggiungere la piccola imbarcazione con la quale si stavano spostando sul fiume. I due si trovavano all’interno del Parco di Migliarino-San Rossore. E quando si è verificato il tutto era notte, e la visibilità risultava essere assai scarsa.
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Padre e figlio avevano ucciso un daino e si apprestavano a tornare a casa con l’imbarcazione. L’animale è finito a sua volta in acqua. I carabinieri lo hanno trovato con una ferita di arma da fuoco i cui proiettili sono risultati compatibili con il fucile sequestrato a Riccardo Pellegrini. Con tutta probabilità è caduto nell’Arno per gli attimi concitati vissuti dall’uomo dopo che questi si era accordo che suo figlio era sparito. Oltre alla morte del giovane, il papà di quest’ultimo dovrà sopportare anche altro: le forze dell’ordine lo hanno infatti denunciato per i reati di furto ai danni dello Stato e pratica del bracconaggio. Il cadavere intanto dovrebbe essere sottoposto a degli esami medico-legali prima di essere restituito alla famiglia.
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