Reddito di cittadinanza ridotto per chi vive con i genitori. Vediamo come funziona per chi è proprietario di casa, per i pensionati e per i disoccupati e nullatenenti.
Arrivano nuove indicazioni su come sarà effettivamente il reddito di cittadinanza inserito nella nota al Def dal nuovo governo. In attesa di informazioni dettagliate sulle modalità di attuazione di tale provvedimento continuano a susseguirsi voci e anticipazioni su questa norma fortemente voluta dal Movimento Cinque Stelle. Nei giorni scorsi si è parlato molto delle cosiddette “spese immorali” che sarebbero vietate a chi percepisce i 780 euro del reddito di cittadinanza. Ora si parla di restrizioni anche per chi vive ancora con i genitori.
Il reddito di cittadinanza sarà stabilito tramite la presentazione dell’Isee e terrà dunque conto del reddito del richiedente, ma anche di proprietà immobiliari, titoli azionari e investimenti. Il diritto alla cifra intera ce l’avranno i cosiddetti nullatenenti, mentre per tutti gli altri sarà stabilita una cifra che permetterà di raggiungere i 780 euro mensili, soglia di povertà relativa. Più componenti della stessa famiglia che vivono sotto lo stesso tetto possono chiedere il reddito di cittadinanza a patto che per ognuno ci sia un reddito certificato minore della famosa soglia.
Per chi ha la casa di proprietà, ma ha comunque un reddito inferiore ai 780 euro mensili è previsto il reddito di cittadinanza decurtato del cosiddetto affitto imputato, cioè della cifra di 400 euro. Dunque in quel caso si percepirebbe come contributo mensile la cifra di 380 euro.
Anche chi è in pensione ha diritto al reddito di cittadinanza. Si tratta di coloro che ricevono la pensione minima e potranno accedere alla cosiddetta “pensione di cittadinanza”. PEr quanto riguarda i disoccupati e nullatenenti riceveranno l’intera cifra ma dovranno iscriversi ad un centro per l’impiego, frequentare dei corsi di formazione e riqualificazione e accettare almeno una delle tre offerte di lavoro che riceveranno e che dovranno essere «eque e non lontane dalla residenza». Inoltre dovranno dedicare obbligatoriamente 8 ore a settimana a lavori socialmente utili a favore del proprio comune di residenza.