Grande la paura nel primo pomeriggio di oggi a Oppeano, nel veronese, dove un colorificio è andato in fiamme, tanto che il sindaco del comune ha lanciato lo stato di allerta.
Un incendio è scoppiato questo pomeriggio, quando da poco erano passate le 14 al colorificio Feroni di via Quaiotto, a Oppeano, nel veronese. I presenti sul posto hanno potuto notare un’imponente colonna di fumo nero alzarsi nel giro di poco tempo in cielo. Ora la densa nube di fumo è ben visibile ad alcuni chilometri di distanza.
Le prime immagini dell’incendio
Immediato l’intervento sul posto dei vigili del fuoco, che stanno cercando di spegnere l’enorme incendio. Ci vorrà sicuramente diverso tempo, mentre è la stessa popolazione che lancia l’allerta attraverso i social network: “A scopo precauzionale, in attesa delle analisi dell’aria, io consiglio sempre di tenere porte e finestre chiuse e di non consumare prodotti dell’orto se non dopo accurato lavaggio”, scrive su Facebook l’assessore regionale ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti. Sul luogo dell’incendio, anche Arpav, ambulanze del 118 e carabinieri. Si stanno facendo verifiche anche se comunque non risulta che ci siano feriti.
Tra coloro i quali hanno lanciato l’allarme e successivi appelli a restare in casa, c’è anche il primo cittadino di Oppeano, Pierluigi Giaretta. Decine i commenti riguardo l’accaduto sui social network: in tanti parlano di “disastro” esprimendo “molta preoccupazione”. In molti sottolineano di riuscire a vedere l’incendio anche dai comuni limitrofi. Un’utente ad esempio scrive: “Io sono a Bovolone e si vede dalla finestra, non è un bello spettacolo”.
Le immagini dell’incendio diffuse anche su Youtube. La situazione è in via d’evoluzione e nelle prossime ore si avranno aggiornamenti su quanto accaduto e sulle cause dell’incendio che ha preoccupato la popolazione della zona. Oppeano è una cittadina di 10mila abitanti che dista circa 22 km da Verona. Il colorificio Feroni ha festeggiato i suoi primi quarant’anni di attività proprio nei mesi scorsi.
A cura di Gabriele Mastroleo