Il noto avvocato Guido Scorza ha parlato ai microfoni appunto di Agi per sottolineare come il divieto ai minori di sedici anni sia stato legato solo ed esclusivamente a trovate economiche: “Il divieto ai minori di sedici è la prova che WhatsApp non è gratis. La GDPR non dice né potrebbe dire che un fornitore di servizi della società dell’informazione non possa concludere un contratto con un minore anche di diciotto, ma non può dare consenso al trattamento dei dati personali. WhatsApp non ha questo e allora decide di non dare più il servizio”.
Staremo a vedere se questa notizia possa portare a far entrare in crisi WhatsApp con la possibilità infatti che arrivino novità inaspettate. In Francia per esempio si sta decidendo di lanciare una nuova applicazione per decidere di mandare in soffitta WhatsApp, lanciando un programma che possa far valere ancora di più la nazione anche magari all’estero.