Cristina fino al giorno prima doveva prendere servizio sulla Moby Love, l’altra nave che avrebbe coperto il tratto di mare fino alla Corsica, ma poi una sua collega è entrata in malattia per un lieve malore ed i dirigenti della compagnia le hanno chiesto se accettava di fare il cambio. Lei non si era dispiaciuta del cambio, anzi, sulla Moby Prince c’erano due amiche e pensava che in loro compagnia il lavoro sarebbe stato meno pesante. Purtroppo per lei quella sliding door è stata fatale ed ha spezzato in un singolo istante tutti i progetti del suo ancora lungo futuro.
Nel raccontare questo particolare, papà Enzo si mette le mani alla testa e dice al giornalista: “Eh si! è andata proprio così”, quindi aggiunge: “Questa è la prima volta che trovo la forza di raccontarlo … Quando mi mandarono in pensione perché avevo già quarant’anni di servizio chiesi e ottenni di continuare la mia professione di amministratore contabile in un grande magazzino di vestiario perché in mente avevo brutti pensieri, non so cosa avrei potuto combinare sapendo che Cristina e tutti gli altri potevano essere salvati. E così mi feci altri 12 anni di lavoro…”. Infine, parlando della moglie, racconta: “Mia moglie dal giorno del riconoscimento non ha più voluto sapere più niente dell’inchiesta, ha trovato conforto nella fede cristiana, prega, legge la Bibbia, studia la vita di padre Pio. Le ho fatto visitare le chiese di mezza Europa”.