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Categoria Curiosità

Sapete a cosa serve il mini taschino dei jeans?

Il taschino dei jeans

Cinque tasche. Vengono chiamati anche così i mitici jeans. Due tasche davanti, due dietro e un piccolo taschino rettangolare sulla tasca destra anteriore. Ma a che serve quel taschino? Una domanda che in molti si saranno posti senza mai avere una risposta certa. Per i soldi? Diventa impossibile recuperali una volta inseriti. L’accendino? Forse. Ora la risposta definitiva a quanto pare c’è e a fornirla sarebbe stata nientemeno che la marca dei jeans più venduta al mondo, la Levi’s.

La curiosa domanda è stata posta sul sito Quora, un portale web su domande e risposte di qualsiasi tipo, da alcuni utenti. A rispondere, rivela l’inglese The Indipendent è l’utente Renata Janoskova la quale svela la funzione del taschino da pantalone riportando un post pubblicato dalla Levi’s nel suo blog. Qui è spiegato che quel taschino nasce come porta orologio. Un altro utente spiega: “Nell’Ottocento i cowboy indossavano l’orologio da taschino con una catena, e lo riponevano nel panciotto. Per evitare che si rompesse, la Levi’s ideò questa piccola tasca”.

Insomma quel taschino è un watch-pocket. Forse allora, oltre 100 anni fa, quando la Levi’s iniziò a produrre pantaloni per i cow boy con quella tela nata a Genova, da cui il nome jeans, il taschino lo facevano un po’ più grande. Perché è difficile pensare che lì dove a malapena entra un accendino possa entrarvi un orologio. E probabilmente fu proprio così. Poi mano a mano che la moda dell’orologio da taschino si perse, rimase il taschino come segno distintivo del tipo di pantalone.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro