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Categoria Curiosità

Viaggiare rende felici: ecco i 10 motivi scientifici

(Thinkstock)

In dubbio se partire per un viaggio o meno? Perplessi se fare quel weekend in una città Europea o spaventati dai due mesi in giro per il SudAmerica? Non perdete altro tempo, dite sì e partite. Già perché viaggiare rende felici. E a dirlo sono validi studi scientifici che hanno confermato quello che in molti sapevano già: viaggiare fa bene alla salute, all’umore, all’amore e alla carriera. Quindi rompete gli indugi e viaggiate.

C’è un celebre aforisma del Dalai Lama che recita ‘Almeno una volta all’anno visitate un posto che non avete mai visto’. Vedere, scoprire, curiosare, quindi. C’è chi ce lo ha impresso nel DNA e non può proprio farne a meno. E non è un modo di dire: il gene del viaggio, per così dire, è il DND4-7R. Stando ad una recente ricerca pubblicata su Evolution and Human Behaviour si è scoperto che questo gene è correlato alla curiosità e regola il livello di dopamina nel cervello. Ovvero chi ce l’ha è subito entusiasta all’idea di partire. Per gli scienziati nel mondo ce l’hanno due persone su dieci.

Ma viaggiare non è solo questione di DNA. Indipendentemente che abbiate il gene DND 4-7R viaggiare vi renderà felice. E a dirvelo è la scienza. Vanity Fair ha raccolto numeroso studi pubblicati su riviste scientifiche per proporvi il decalogo dei 10 motivi per cui viaggiare rende felici.

Ecco i 10 motivi che spiegano perché viaggiare rende felici

1.Chi viaggia è più creativo
Confrontarsi con una realtà diversa, con nuove abitudini, magari anche con una lingua diversa induce la cosiddetta, dagli scienziati, ‘flessibilità cognitiva’. Ovvero una capacità creativa di adattamento. A confermarlo uno studio dell’Academy of Management Journal.

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Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro