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Categoria Curiosità Destinazioni e Guide turistiche Resto del Mondo

Coober Pedy, l’incredibile città sotterranea – FOTO

Coober Pedy

Una delle città sotterranee più famose al mondo e ancora visitabili è quella di Derinkuyu in Turchia, ma anche nella lontana e splendida Australia esiste un’incredibile città sotterranea tuttora abitata. La città si chiama Coober Pedy e si trova nel sud del deserto Australiano ed è la capitale mondiale dell’opale, un prezioso minerale. A causa delle altissime temperature della zona – la colonnina di mercurio raggiunge d’estate anche i 50 gradi – ad inizio del novecento gli abitanti decisero di costruire una città sotterranea per poter continuare a lavorare l’estrazione dell’opale. Ad oggi la città conta più di 3500 abitanti provenienti da 45 paesi diversi.

La popolazione vive in case, chiamate dug-outs, dislocate in un’intricata rete sotterranea fra gli 8 e i 22 metri di profondità in alcuni dei tunnel delle vecchie miniere. Ogni abitazione ha degli sfiatatoi e dei sistemi naturali per la ventilazione. Non c’è un sistema depurativo, motivo per il quale i bagni e le cucine si trovano vicino la superficie.

Cooper Pedy è oggi meta di attrazione turistica: migliaia di visitatori arrivano per ammirare gli oltre 250mila buchi scavati nel terreno. A Cooper Pedy ci sono bar, musei, una galleria d’arte, chiese, un campo da golf senza erba ed un hotel sotterraneo pronto ad ospitare i viaggiatori. Di notte però buttate un occhio all’esterno: si dice che il cielo di questo angolo di deserto sia più luminoso di tutti gli opali del mondo.

Il periodo migliore per andare a Coober Pedy è fra aprile ed ottobre. La città dista circa 800 km da Adelaide e ci sono collegamenti autobus.

 

Coober Pedy
Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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