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Categoria Curiosità Enogastronomia Idee di viaggio

Ristoranti incredibili, in Kenya si mangia in una grotta del paleolitico

Ristorante in una grotta – Quando si va a mangiare in un ristorante la location spesso è importante quasi quanto la qualità del cibo. E ci sono casi perfino in cui l’ambiente supera di gran lunga qualsiasi leccornia si possa assaporare: gli occhi infatti non stanno sul piatto ma sulla meraviglia che ci circonda. Perché quando la struttura è spettacolare mangiarci un’insalata o una prelibata specialità da intenditori alla Carlo Cracco fa differenza fino ad un certo punto. Vi abbiamo mostrato ristoranti meravigliosi come quello di Zanzibar il Rock Restaurant o quello in una grotta sul mare o ancora quello sottomarino alle Maldive. Oppure quelli assurdi come quello sospeso a 50 metri di altezza o quello giapponese fatto come un bagno. Ora ve ne mostriamo uno ricavato in una grotta del paleolitico.

Kenya ristorante in una grotta del paleolitico

Ci troviamo in Kenya, a Ukunda e precisamente a Diani Beach. Qui sorge un ristorante unico al mondo l’Ali Barbour’s Cave ricavato in una grotta di pietra calcarea formatasi circa 150 mila anni fa.  Il proprietario spiega che nell’opera di conversione è stato lasciato tutto intatto, tranne la zona cucina e i servizi igienici, tanto che ci sono ancora i fori naturali sul soffitto da cui si scorge un cielo di stelle. Cenare qui è un’esperienza unica, l‘atmosfera è infatti impareggiabile a lume di candela con le stelle a fare da soffitto, inoltre il cibo ed il servizio sono ottimi, la cantina è fornita, ed i prezzi seppur non economici non sono eccessivamente alti (si va dai 25 euro ai 60 euro a persona).

Per maggiori info visita il sito del ristorante.

 

 

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro