Per festeggiare l’8 marzo, questa sera Rai 2 propone in prima visione “Colette”, storia vera della scrittrice Sidonie-Gabrielle Colette.
Colette, pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette è stata una scrittrice francese: la donna, nata a Saint-Sauveur-en-Puisaye il 28 gennaio 1873, è considerata fra le maggiori figure della prima metà del XX secolo. Non solo ricevette una delle più alte onorificenze dello Stato francese (la Legion d’Onore), ma fu anche la seconda donna nella storia del suo Paese a ricevere i funerali di stato nel 1954.
In pochi sanno che Sidonie-Gabrielle Colette fu anche attrice di music-hall (oltre a scrittrice, estetista, caporedattrice e sceneggiatrice). Non era raro vederla esibirsi, spesso completamente nuda, accanto a cantanti e ballerini. Non c’è da chiedersi perchè Rai 2 abbia deciso di dedicare a lei la serata dell’8 marzo: la sua vita intera è la testimonianza di una donna libera ed emancipata, che sfidò le convenzioni morali della sua epoca.
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Nel film, Colette (interpretata da Keira Knightley) arriva a Parigi dopo essersi sposata con Henry Gauthier-Villars, un famoso imprenditore letterario. Stimolata dalla società libertina della belle époque, la giovane inizia a scrivere una serie di racconti intitolata “Claudine” (ispirati ai suoi anni a scuola). Sarà proprio il marito, in difficoltà finanziarie, a convincere la moglie a pubblicare le sue storie sotto falso nome. “Claudine à l’école” diventa un bestseller: Colette, nascosta dallo pseudonimo Willy, diventa una delle scrittrici più lette dalle donne francesi.
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La vita della scrittrice, però, cambia davvero solo con “Claudine en ménage”. Questa volta la scrittrice si ispira ad un triangolo amoroso: sia lei che il marito Henry, infatti, hanno iniziato una relazione segreta con la stessa donna. Pubblicato anche questo successo, Colette si allontana dal marito (che senza di lei non riesce a continuare la serie di Claudine) ed inizia una relazione con la ballerina Missy. Solo dopo aver lasciato definitivamente il marito la donna riuscirà a farsi riconoscere come autrice a pieno titolo.