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Chi è Maurizio Carucci: età, carriera e vita privata del frontman degli Ex-Otago

Conosciamo meglio Maurizio Carucci, il frontman degli Ex-Otago: ecco tutte le curiosità sulla carriera e vita privata del cantante

Maurizio Carucci nasce il 6 luglio 1980 a Genova nel quartiere Marassi. Diventa il frontman del gruppo Ex-Otago, il cui nome è ispirato a una squadra di rugby della Nuova Zelanda che si impose in una stagione al di là di ogni pronostico: “Si tratta di una parola che non esiste, è originale. Certo, mi rendo conto che non sia un nome facile, ma lo trovo ricco di fascino. Nasce da una bella storia, anzi da una supercazzola che ci racconta bene da 15 anni. Otago è il nome di una squadra di rugby della Nuova Zelanda, protagonista di un film orrendo. Una squadra che contro ogni pronostico riesce a vincere il campionato. In quel momento avevamo deciso di suonare funky-jazz ma dopo 5 minuti ci siamo sciolti ed ecco spiegato perché “ex”. È un nome che contiene la nostra buffonaggine”, come svelato dallo stesso Carucci ai microfoni di vanityfair.

Nati nel 2002 hanno collezionato diverse collaborazioni, tra cui quelle con Jake La Furia, Max Pezzali e Caparezza. Inoltre, tra le sue passioni ha anche quella dell’agricoltura visto che ha creato in un piccolo comune della Val Borbera un’azienda agricola dal nome Cascina Barban. Proprio grazie alla collaborazione della fidanzata Martina si è creato anche un posto del cuore accanto alla natura. In passato lo stesso cantante ha svelato circa questa passione:  “La mia esperienza qui sicuramente influenza le mie canzoni: l’uomo è un animale complesso e le contraddizioni fanno parte del suo essere’. Il frontman è stato in lista per il consiglio comunale di Albera Ligure.

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Chi è Maurizio Carucci: vita privata

Possiede un account Instagram che vanta circa 36mila followers, dove condivide gli scatti della sua vita privata. In un’intervista ai microfoni di vanityfair ha svelato: “Noi abbiamo iniziato a fare musica nel 2002 e speriamo in questi anni di essere riusciti a dare un contributo al nostro territorio che tanto amiamo. Siamo molto felici che Genova abbia un passato musicale così ricco, ma quegli artisti non bisogna né mitizzarli, né fermarsi a loro. Anche chi viene dopo ha diritto di esprimersi, di pensare a nuovi progetti. Io credo che la musica sia evoluzione, contaminazione, poi certo ci sono gli integralisti, i praticanti di sette che considerano profano qualsiasi riferimento ai “classici”. De André e gli altri sono persone che hanno scritto belle canzoni, raccontando un determinato periodo storico, e non delle divinità”.

Salvatore I

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Salvatore I