Miriam De Giovanni morta a 25 anni: l’avevano appena dimessa dall’ospedale. Dramma a Venezia, si apre l’ipotesi del caso di malasanità.
Miriam De Giovanni era una giovane di 25 anni senza alcun problema che ha trovato la morte in maniera assurda e tutta ancora da chiarire. La ragazza residente nel sestiere di Cannaregio ha iniziato a sentirsi male nemmeno una settimana fa. I due sintomi principali erano la febbre alta e alcune difficoltà respiratorie. Sabato scorso 26 ottobre era stata ricoverata nell’ospedale cittadino Santi Giovanni e Paolo. Qui era stata visitata da due medici del Pronto soccorso e poi anche da un infettivologo. Fonti ospedaliere spiegano che il timore era che avesse contratto un virus tropicale. Dopo una sola notte in ospedale i medici avevano poi deciso di rimandarla a casa con la prescrizione di alcuni farmaci per i problemi a livello polmonare.
La situazione però è poi precipitata. Infatti una volta a casa la povera Miriam nel giro di tre giorni nonostante avesse seguito le indicazioni dei medici ha avuto un continuo peggioramento fino al drammatico epilogo. I medici del 118 giunti a casa sua hanno trovato una situazione già molto grave. Arrivata in ospedale le è stata diagnosticata un’embolia polmonare e nonostante i disperati tentativi dei medici di Rianimazione e Cardiologia la 25enne si è spenta. L’autopsia disposta immediatamente permetterà di capire meglio cosa sia successo.
In merito alla morte della ragazza l’ospedale ha rilasciato un comunicato ufficiale: “In attesa che venga chiarita e accertata la causa della morte della giovane deceduta ieri, 30 ottobre, i medici dell’Ospedale Civile di Venezia confermano anche in questa fase la piena disponibilità e la piena vicinanza ai familiari, in accordo con i quali si svolgono in queste ore gli accertamenti diagnostici. La Direzione dell’Ospedale sottolinea che con lo stesso atteggiamento di accorata attenzione i medici si sono prodigati ieri, di fronte al gravissimo quadro presentatosi ai sanitari, nel tentativo di salvare la vita alla giovane paziente, con il coinvolgimento delle équipe della Cardiologia e della Rianimazione dell’Ospedale, al fianco dei medici del Suem 118 e del Pronto Soccorso. Con la medesima attenzione si erano svolti gli accertamenti sullo stato di salute della paziente durante l’accesso al Pronto Soccorso nella giornata di sabato 26 ottobre: in quella occasione, la giovane era stata visitata da due medici del Pronto Soccorso e poi dal medico infettivologo; contemporaneamente agli accertamenti ampi, prolungatisi per un periodo di Osservazione Breve Intensiva, la giovane era stata avviata alla conseguente terapia, che andava proseguita a domicilio. Era stato infine concordato un coerente programma di esami e visite di rivalutazione, che non è stato possibile attuare per il precipitare del quadro clinico”.