Il sabato 3 agosto di Richard Bliss, studente universitario dell’Università di Liverpool, era cominciato come al solito. Il ragazzo aveva chiesto al padre di accompagnarlo al lavoro, Richard lavorava come commesso da Marks and Spencer’s, quindi dopo il turno era tornato a casa per cambiarsi ed uscire con gli amici. Tutto insomma sembrava andare per il verso giusto ed i genitori non avrebbero mai sospettato che potesse decidere di togliersi la vita.
Qualche ora più tardi il ragazzo ha mandato un messaggio alla madre con scritto “Ti amo” a cui la donna ha risposto “Ti amo anch’io”, senza sospettare che potesse celare l’intenzione di uccidersi. Poco prima, infatti, Richard aveva avuto una discussione con gli amici e, in preda ai fumi dell’alcol, si era recato nei pressi del fiume Mersey che taglia tutta Liverpool. Il ragazzo ha scritto agli amici “Mi sto per buttare nel Mersey” e nonostante questi cercassero di dissuaderlo, non sono riusciti a fargli cambiare idea. Il suo corpo privo di vita è stato trovato durante la notte da un passante che ha chiamato la polizia.
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Ignari di quanto successo, i genitori vengono svegliati alle sei del mattino dalla polizia. Gli agenti avevano suonato alla loro porta, così la madre è scesa per vedere cosa volessero. Poco dopo gli hanno rivelato di aver trovato il corpo esanime del figlio che galleggiava sul fiume. Gli agenti hanno anche comunicato loro che c’erano evidenti indizi che il ragazzo si fosse suicidato (lo dimostrano i messaggi che ha mandato agli amici).
I genitori non sospettavano che Richard potesse soffrire così tanto. Il padre ha raccontato al ‘Liverpool Echo‘ che quel giorno il figlio sembrava sereno: “Abbiamo avuto una normale conversazione” spiega l’uomo affranto dal dolore: “Mi ha detto che pensava di cambiare il turno per vedere la partita del Liverpool di cui era un tifoso da sempre”- aggiunge il padre – “Mi ha parlato anche dell’Università… Parlava di progetti e futuro… E’ stata una normale conversazione, non avevo idea che sarebbe stata l’ultima”.