I morti furono 31, l’intera squadra, i dirigenti, gli accompagnatori, i piloti e il personale di bordo e tre giornalisti sportivi italiani. Le vittime furono i giocatori Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Giulio Schubert e gli allenatori Egri Erbstein, Leslie Levesley, il massaggiatore Ottavio Cortina con i dirigenti Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti ed Ippolito Civalleri. Morirono inoltre tre dei migliori giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa) ed i membri dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi.
La tragedia di Superga fu la fine di un’intera generazione di calciatori, alcuni tra i più forti mai apparsi sui campi di calcio italiani e mondiali. Fu una cicatrice rimasta indelebile fino ad oggi nel calcio italiano e nel dna dei tifosi torinisti. Oggi, come ogni anno, si ricorderà quella tragedia e si ricorderà quella squadra imbattibile ed entrata nel mito. Il capitano del Torino presso il Santuario di Superga leggerà l’elenco delle vittime e tutti renderanno onore a quei ragazzi.