Continuano le indagini sulla morte misteriosa di Mattia Mingarelli, giovane di 30 anni ritrovato privo di vita nei boschi di Valmalenco. Il giovane originario di Albavilla (Como) era stato dato per disperso dai genitori il 7 dicembre 2018. Dopo settimane di ricerca il suo corpo è stato trovato privo di vita nei boschi della località montana lombarda. Sin dai primi istanti la pista seguita dagli investigatori è quella dell’incidente: è probabile che Mattia abbia accusato un malore mentre passeggiava e che nessuno fosse nei dintorni per soccorrerlo.
In questi giorni si attendono i risultati degli esami tossicologici e dell’autopsia effettuati sul suo cadavere per escludere l’ipotesi che la morte possa essere stata causata dall’ingestione di qualche sostanza letale. Qualche dubbio è emerso quando il proprietario del rifugio ‘Ai Barchi‘ (zona in cui è stato ritrovato il ragazzo) è stato trovato in possesso del telefono di Mattia. L’uomo, però, si è giustificato spiegando all’inviata di ‘Quarto Grado‘ che ha semplicemente trovato il telefono nei boschi e che aveva pensato di tenerselo.
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La questione telefono, una discussione sulla possibile causa del malore e nuovi dettagli riguardanti le ultime ore di Mattia nei boschi che tanto amava frequentare, saranno al centro di un corposo approfondimento nella puntata di questa sera di Quarto Grado. Nel frattempo gli amici del ragazzo continuano a raccogliere i fondi per la realizzazione de ‘La vigna di Mattia’, un’iniziativa benefica che è stata inaugurata lunedì scorso, il giorno in cui il giovane avrebbe dovuto compiere 31 anni.
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