Svolta nel processo per il decesso di Andrea Soldi, il 45enne morto per un TSO tre anni fa a Torino: arriva la sentenza
Arriva alla svolta il caso di Andrea Soldi, un uomo che 3 anni fa è morto dopo un TSO, durante un ricovero forzato. Un anno e 8 mesi di reclusione per omicidio colposo, più di quanto avesse richiesto il Pubblico Ministero. Il processo per il caso di Andrea Soldi, il 45enne morto 3 anni fa in seguito ad un Trattamento Sanitario Obbligatorio si chiude con una sentenza di condanna per i tre agenti della Polizia Municipale e per il medico psichiatrico che quel giorno gli applicò il TSO. La sentenza arriva dopo una battaglia processuale durata tre anni a suon di perizie e contro-perizie. “Giustizia è stata fatta”, hanno commentato i familiari della vittima, che hanno ricevuto un risarcimento di 300mila euro. Un riconoscimento di colpevolezza importante, che soprattutto – secondo quanto hanno dichiarato i genitori di Andrea e sua sorella – contribuisce a restituire dignità all’uomo ucciso per un TSO finito male.
Andrea Soldi, affetto da una sindrome schizofrenica, quel giorno era seduto su una panchina in un giardino pubblico di Torino, e gli venne disposto il Trattamento Sanitario Obbligatorio. L’uomo, che era anche piuttosto corpulento, andò in agitazione quando vide il sopraggiungere del medico e provò a scappare via, ma fu afferrato da uno dei vigili urbani, che gli bloccò il collo fino a soffocarlo. Fu ammanettato dopo aver perso conoscenza e messo in una posizione che non gli consentiva di respirare né di indossare la maschera per l’ossigeno. Ucciso da un TSO, quindi: questa è la sentenza che hanno emesso i giudici condannando il medico e gli agenti della Polizia Municipale. I legali dei quattro imputati, comunque, hanno annunciato il ricorso in appello: secondo le perizie di parte non c’è stato alcuno strangolamento e la causa della morte può essere ascrivibile a una malattia cardiaca.