Questa volta lo scontrino della vergogna arriva dalla Campania, da Caserta, dal ristorante di un centro commerciale. Una famigliola composta da padre, madre e un neonato di sette mesi, decidono di fermarsi a mangiare in questo locale. Chiedono di sedersi, gli viene detto che il passeggino non può entrare e viene dato loro un seggiolone. E fin qua. I genitori ordinano e la mamma che aveva già pronta la pastina per il piccolo chiede se può essere scaldata. Detto fatto. E fin qua. A fine pranzo i genitori chiedono il conto. E notano con sorpresa che il neonato sedendosi sul seggiolone deve pagare il coperto e che scaldare la pastina per un bambino di pochi mesi non è stato un gesto di educazione come ci si poteva aspettare, ma un servizio da pagare due euro. E il papà ha deciso di scrivere al ‘Mattino’ che ha pubblicato la storia.
Due euro sono un’inezia. 1,50 euro di coperto anche. A prescindere che il ‘coperto’ sia una delle voci più dibattute ed ingiuste dei conti e che in alcune regioni non si paga, ma i ristoratori fanno orecchie da mercati, far pagare per un neonato che non ha nemmeno consumato è oltre modo vergognoso. E far pagare per riscaldare la pastina è altrettanto se non più vergognoso. Se le aziende, i ristoranti, pensano di risollevare le loro sorti economiche lucrando sui clienti la loro vita sarà ancora più breve di quanto la crisi già gliela accorci parecchio.