Decalogo dell’eco-vacanza di Greeenpeace \ Roma – Divertirsi, distrarsi, rilassarsi… in vacanza sono decine le attività che si possono svolgere ma tutte, chi più chi meno, dovrebbero avere una comune e inossidabile base, il rispetto dell’ambiente.
Il visitatore dovrebbe infatti sentirsi ospite dei meravigliosi luoghi che lo accoglieranno e quindi, essere rispettoso e andarsene lasciando tutto come lo ha trovato: i comportamenti da tenere dovranno dunque essere ispirati a tale risultato ed avere alcuni imprescindibili punti fermi. Quali? Be’ ad elencarli ha pensato niente meno che Greenpeace, gruppo leader in fatto di tutela dell’mabiente: scopriamo allora insieme cosa fare per vivere delle vere e proprie eco-vacanze. Ecco il decalogo di Greenpeace!
1. Scegli il turismo responsabile: non finanziare alberghi a elevato
impatto ambientale, preferendo strutture ben integrate nel contesto
naturale e in grado di favorire lo sviluppo reale delle popolazioni locali;
2. Utilizza le tue vacanze per andare a scoprire le ultime grandi
foreste primarie del Pianeta: la foresta africana dei grandi primati, la
foresta pluviale amazzonica, le foreste del Paradiso delle isole del
Pacifico, le selve boreali del Nord Europa, la Foresta delle Nevi in
Siberia, la Foresta del Grande Orso in Nord America, la giungla
temperata del Sud America;
3. Whalewatching: se vuoi ammirare le balene e gli altri cetacei
rivolgiti a operatori che adottano misure per non arrecare eccessivo
disturbo agli animali. Ricorda che Giappone, Norvegia e Islanda sono i
paesi che continuano a uccidere le balene;
4. Non acquistare specie a rischio d’estinzione. Paesi africani e
asiatici offrono purtroppo una vasta gamma di prodotti, cibo e medicine
alternative ricavate da specie a rischio di estinzione: il corallo, gli
elefanti, le tartarughe, i rinoceronti, gli orsi, le scimmie, le balene,
alcuni uccelli tropicali. Il loro utilizzo è una grave minaccia alla
biodiversità del pianeta;
5. Evita l’aereo se non strettamente indispensabile. Preferisci il treno
e la nave. Si calcola che i voli a brevi distanze risultino, in
proporzione, ancora più inquinanti perché la maggiore quantità di CO2 si
libera nella fase iniziale e finale del volo. L’impatto sul clima
dell’aereo è 10 volte quello di un viaggio in treno anche per
l’emissione di vapore acqueo in quota, dove rimane a lungo. Approfitta
delle vacanze per andare di più a piedi o in bicicletta: ridurresti le
tue emissioni di CO2, giocando un ruolo attivo nella lotta ai
cambiamenti climatici. Se l’auto ti è indispensabile, organizzati per
viaggiare con più persone;
6. Contribuisci a proteggere il mare acquistando con attenzione il
pesce. Evita pesce spada, tonno e gamberoni. Non consumare pesce
sottomisura illegale e informati sempre su dove e in quali condizioni è
stato pescato prima di acquistarlo. Preferisci il pesce azzurro e quello
locale;
7. Non usare pesticidi chimici e articoli da mare in PVC. Preferisci le
candele alla citronella che ti mettono al sicuro dalle zanzare e creano
atmosfera. Non acquistare articoli da mare in PVC: nel ciclo di
produzione del PVC viene emessa diossina, inoltre sostanze chimiche
dannose possono essere liberate da questi prodotti anche durante il loro
utilizzo;
8. Scegli viaggi enogastronomici OGM free. Preferisci negozi e
ristoranti che utilizzano prodotti biologici. Evita gli organismi
geneticamente modificati non solo per salvaguardare la tua salute, ma
anche perché costituiscono una grave minaccia per l’ambiente;
9. Pratica l’escursionismo di basso impatto. A tutti piace passeggiare
in un ambiente incontaminato, perché rimanga tale è necessario lasciare
meno tracce possibili del nostro passaggio: riportare indietro tutto
quanto non è rapidamente biodegradabile, non disturbare gli animali,non
accendere il fuoco se c’è pericolo di incendi e assicurarsi di
spegnerlo attentamente con terra o acqua prima di andare;
10. Anche in vacanza non dimenticare di differenziare sempre i tuoi
rifiuti. Ove possibile, porta con te una borraccia e riempila nei bar o
alle fontanelle evitando l’acqua minerale in bottiglie di plastica.
Fonte: www.greenpeace.org