Sembra infatti che i sindacati siano decisi a dare battaglia: infatti, dopo un incontro con l’assessore al bilancio Bruno Tabacci e con Cristina Tajani, assessore alle Politiche del lavoro, i sindacati hanno ribadito la loro preoccupazione per la vendita di un’altra quota Sea, azione giustificata dalle alte sfere con la necessita di far entrare liquidi per nuovi progetti, riguardanti non solo i trasporti ma anche iniziative di tipo sociale.
I sindacati però non sono d’accordo con il metodo scelto per reperire fondi e così, oltre a proporre misure alternative come la dismissione di Serravalle, ribadiscono la volontà di indire uno sciopero già per la fine del mese.
Le posizioni sembrano dunque irrevocabili e così per quanto riguarda lo sciopero sembra oramai solo questione di tempo.
