Mary Yuranda aveva otto anni quando il 26 Dicembre del 2004 la grande ondata dello tsunami raggiunse il villaggio di Ujong Baroh e la trascinò via dalla sua famiglia e, si pensava, anche dalla vita: ma sette anni dopo ecco che in quello stesso villaggio giunge una ragazzina vestita di stracci, non ricorda come si chiamino i genitori ma nella sua mente è scolpito il nome del nonno Ibrahim. L’uomo viene rintracciato e subito capisce chi è la ragazzina che si trova di fronte: ma è solo quando arrivano i genitori che il miracolo viene ufficialmente confermato e finalmente quella bambina, subito riconosciuta anche grazie ad alcune glie sull’addome, ritrova la sua vera identità.
Un lieto fine da fiaba per una storia di tristezza e violenza: in questi anni infatti la piccola Mary è stata soggiogata da una donna senza scrupoli che, trovatala sola dopo il tragico tsunami, l’ha costretta a mendicare per quelle strade piene di povertà e disperazione.
Questo Natale di sette anni dopo porta dunque il dono di una nuova speranza: una ricorrenza dolorosa si tinge così della gioia di una vita che può finalmente ricominciare.
Francesca Testa
(fonte: chedonna.it)