C’è però chi ha invece scelto di pazientare, di prendersi il tempo necessario per elaborare ciò che sentiva nel profondo e metterlo poi nero su bianco: paradossalmente chi ha fatto questa scelta vive scrivendo o, meglio, ha fatto della scrittura la sua vita ma quando la base su cui redigere il testo dalla fantasia si trasferisce nella vita reale, tutto improvvisamente si complica, le parole non fluiscono come sempre e il foglio bianco stenta a riempirsi. Alla fine però la macchina da scrivere si è messa in moto ed è nato così L’elogio di una sorella a Steve Jobs: un lungo articolo, pubblicato ieri sul New York Times a firma diMona Simpson, quella che tutti conoscono come scrittrice ma che forse non tutti sanno essere la sorella del signore della Apple.
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