La prima a subire il restayling è stat niente meno che la Tour Eiffel, simbolo della Capitale francese oramai avvezzo ad essere rimaneggiato: dal 1889 è infatti il terzo intervento sulla struttura, che questa volta viene ammodernata nel suo primo piano. Tre istallazioni trasparenti accoglieranno una sala per gli spettacoli, una per le conferenze da 300 posti e uno spazio per gli eventi oltre a boutiques, caffé e un piccolo museo che daranno quel tocco commerciale praticamente immancabile. Infine i francesi non potevano rinunciare ad un coup de theatre: ecco allora comparire sul grande buco centrale una corolla traslucida che darà al visitatore l’illusione di passeggiare nel vuoto.
Arriva poi il tocco ecologico su questa struttura tanto antica quanto oramai attenta all’ambiente: dopo la scelta di utilizzare pittura ad acqua, il dimezzamento dello spettacolo luminoso notturno e, ovviamente, la raccolta differenziata arrivano adesso pannelli solari e pale eoliche in grado di far illuminare la metà delle lampadine, rigorosamente a basso consumo, e di garantire il 50% del fabbisogno di acqua calda della torre. In questo panorama green non poteva certo andar perduta l’acqua piovana che sarà raccolta in apposite istallazioni.
Anche il Museo d’Orsay aveva però necessità di un bel rinnovamento, soprattutto in considerazione della crescita irrefrenabile del numero di visitatori, giunti oramai a superare i 3milioni annui: per garantire allora una fruizione ottimale delle grandi opere qui conservate, si è deciso di sfruttare finalmente il Pavillon Amont, spazio rimasto sino ad oggi inutilizzato, che ha fornito 2000 metriquadri distribuiti su cinque piani che ospiteranno le collezioni di Art Nouveau e il Design moderno.E’ stata poi rinnovata anche la galleria degli impressionisti, pezzo forte del museo, le cui opere sfilano ora su una parete di colore viola. I dipinti, come spiega il direttore Guy Cogeval, “sono illuminati sia dalla luce naturale proveniente dalle vetrate del tetto sia da un sistema di illuminazione più moderna”. In fine un caffè nuovo di zecca accoglierà i visitatori stremati da tanta meraviglia artistica.
Sembra proprio che anche chi conosce bene la capitale francese dovrà farvi presto una nuova puntata: Parigi riserva sempre nuovi e grandi sorprese.
Francesca Testa