La peggiore delle ipotesi è la prima da contemplare: la mancata partenza. Se infatti la nave non dovesse salpare il rimborso spetta al passeggero mancato in qualsiasi caso, sia che la responsabilità spetti al vettore sia che non dipenda da lui, con la differenza che nel primo caso si potrà richiedere anche un risarcimento del danno. Occorre però tenere a mente che nel caso in cui la soppressione è avvenuta per un giustificato motivo, l’indennizzo non potrà superare il doppio del prezzo netto di passaggio.
Il ritardo sarà meno grave ma pur sempre alquanto fastidioso e così occorrerà in primis sapere che questo stress può essere alleviato quantomeno da vitto e alloggio: se infatti il passeggero aveva acquistato questi servizi essi vanno protratti anche durante le ore di ritardo che la nave avrà accumulato. Arrivati poi alle dodici ore si potrà richiedere la risoluzione del contratto ma solo se il viaggio aveva una durata inferiore alla intera giornata, se invece la durata superava le ventiquattro ore si dovrà aspettare proprio l’intera giornata prima di fare domanda.
Ci sono poi viaggi già lunghi nelle previsioni che perciò coinvolgono più navi: in questo caso tutti i vettori saranno egualmente e contemporaneamente responsabili dalla partenza all’arrivo.
Oltre a questi diritti base sono però molti i punti ad appannaggio del passeggero: per conoscerli tutti potete affidarvi alla Casa del Consumatore che ha ideato una apposita App così da avere tutti i propri diritti a portata di clic. Il viaggio migliore parte allora dalla consapevolezza dei propri diritti.
Francesca Testa