Covid, le Regioni che rischiano la zona gialla a breve

Covid, le Regioni che rischiano la zona gialla a breve. Le ultime notizie sull’epidemia.

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Covid, le Regioni che rischiano la zona gialla a breve (Trieste, Piazza Unità d’Italia. Adobe Stock)

Natale a rischio per molte Regioni d’Italia a causa del forte aumento di contagi di Coronavirus? È la prospettiva che sta preoccupando seriamente i presidenti delle Regioni più colpite che hanno chiesto misure restrittive specifiche per non vaccinati.

Il governo, tuttavia, al momento non ha in programma di introdurre misure sull’esempio dell’Austria, dove da lunedì 15 novembre è in vigore in tutto il Paese il lockdown totale per i non vaccinati.

Nel frattempo, però, alcune Regioni italiane, dove più alti sono i contagi e più elevati i tassi di occupazione in terapia intensiva e negli altri reparti di ospedale, rischiano seriamente la zona gialla. Ecco quali sono le Regioni che a breve potrebbero cambiare colore.

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Covid, le Regioni che rischiano la zona gialla a breve

La scorsa estate, grazie alla campagna vaccinale, sono state allentate le regole sul cambio di colore delle regioni. Non più solo incidenza dei contagi e indice Rt, ma anche occupazione dei posti letto in ospedale, nei reparti ordinari e soprattutto in terapia intensiva.

Questo allentamento ha permesso la lunga permanenza delle Regioni italiane in zona bianca dalla fine dello scorso giugno, eccetto per la Sicilia che è è stata l’unica regione italiana tornare in zona gialla, dal 30 agosto al 10 ottobre.

Ora, però, il rischio che altre regioni cambino colore, passando dal bianco al giallo, si fa sempre più concreto. Si tratta di quelle zone d’Italia che nelle ultime settimane hanno avuto un balzo nell’incremento dei contagi e un forte aumento dei ricoveri.

Su tutte il Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Bolzano. Queste due zone rischiano di passare in zona gialla già dalla prossima settimana, almeno la prima, o comunque entro la fine del mese. Saranno i dati del bollettino del monitoraggio settimanale della Cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute a stabilirlo.

Ad influire sul balzo dei contagi e ricoveri in Friuli Venezia Giulia sono i flussi dai vicini Paesi di Slovenia e Croazia, dove l’epidemia è di nuovo esplosa.

Tra le altre regioni che rischiano la zona gialla ci sono: Liguria, Valle d’Aosta e Veneto.

Per il passaggio in zona gialla occorre il superamento del 10% del tasso di occupazione delle terapie intensive, del 15% del tasso di occupazione in area medica (reparti ordinari) e il superamento dei 50 contagi su 100mila abitanti a settimana.

I dati

Alla data di martedì 16 novembre, il bollettino quotidiano sull’epidemia di Coronavirus in Italia ha fatto registrare i seguenti dati su occupazione degli ospedali e incidenza dei contagi.

Occupazione terapie intensive (soglia 10%):

  • Friuli Venezia Giulia: 14,3%
  • Lazio: 7,8%
  • Liguria: 5%
  • Marche: 10,1%
  • Provincia Autonoma di Bolzano: 9%
  • Valle d’Aosta: 3%
  • Veneto: 5,8%

Occupazione in area medica (soglia 15%):

  • Calabria: 12,1%
  • Friuli Venezia Giulia: 13,2%
  • Lazio: 9,4%
  • Liguria: 6,3%
  • Lombardia: 8,2%
  • Marche: 6,9%
  • Provincia Autonoma di Bolzano: 14%
  • Sicilia: 9,7%
  • Valle d’Aosta: 8,4%
  • Veneto: 4,7%

Incidenza dei contagi su 100mila abitanti (dati ultimo monitoraggio 5-11 novembre):

  • Friuli Venezia Giulia: 233 casi
  • Liguria: 78,8 casi
  • Provincia Autonoma di Bolzano: 316,3 casi
  • Valle d’Aosta: 58,9 casi
  • Veneto: 115,3 casi

Sulla base di questi dati, il Friuli Venezia Giulia rischia di passare in zona gialla già lunedì 22 novembre. Mentre Veneto e Provincia di Bolzano potrebbero cambiare colore il lunedì successivo. In base all’andamento delle curve epidemiche, i contagi potrebbero crescere rapidamente anche in Liguria e Valle d’Aosta.

L’Associazione italiana di epidemiologia rileva “una situazione epidemica in grave peggioramento” e ritiene che in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Provincia Autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta e Veneto si potrebbe superare il livello di guardia di 250 positivi su 100 mila abitanti tra due settimane.

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Bolzano (iStock)

Valeria Bellagamba

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