Pensione senza tasse per 10 anni: un paradiso fiscale a due passi dall’Italia

Un vero e proprio paradiso fiscale a poche ore di aereo dall’Italia: i pensionati qui non pagano le tasse. 

In Portogallo non si pagano le tasse sulla pensione
Pensione esentasse – AdobeStock

L’argomento imposte, si sa, è un tasto dolente per tutti. Entrare anche nel vivo della spiegazione, delle modulistiche e del delicato mondo dell’esenzione delle tasse è un argomento molto spinoso. Pare però che gli italiani in pensione che sono residenti in Portogallo non abbiano problemi di tasse. Ricevono la pensione lorda perché il reddito viene tassato nel nuovo paese di residenza che, in questo caso, è super conveniente.

Il Portogallo: pensioni esentasse per 10 anni

Non è un caso che moltissimi italiani in pensione abbiano deciso di trasferirsi in Portogallo per godersi la fine del loro lavoro. Fino al 2019 infatti chi prendeva lo stato di residente non abituale – quindi chi vive per almeno sei mesi all’anno in un determinato Paese che non sia l’Italia – era esente dal pagare le tasse sulla pensione per ben 10 anni.

A oggi, visto che c’è stato un vero e proprio boom di persone che volevano trasferirsi in Portogallo, i legislatori locali hanno deciso di istituire un’imposta fissa del 10% sulle pensioni. Questo però solo sui nuovi arrivati, chi era già residente nel Paese prima di questa legge, continua ad essere esentasse. Si tratta comunque di una condizione molto favorevole e quindi trasferirsi in Portogallo una volta andati in pensione resta un’idea super allettante.

Gli altri paradisi fiscali per i pensionati

Questa destinazione non è l’unica che è considerata un vero e proprio paradiso fiscale per i pensionati. Anche la Grecia negli ultimi anni ha applicato delle imposte super convenienti e, come riporta Il Sole 24 Ore ci sono anche altre nazioni interessanti come la Bulgaria, Cipro con un’aliquota al massimo al 5%, Romania, Marocco, Panama, Tunisia, Thailandia e Sudafrica.

Come cambiare residenza per i pensionati

Per spostare la residenza in uno di questi Paesi occorre però adempiere ad alcune regole. In primis bisogna cancellarsi dall’anagrafe della popolazione residente e iscriversi invece all’anagrafe degli italiani residenti all’estero.

 

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Un post condiviso da Selena (@seluni87)

 

Secondariamente per considerarsi come residenti esteri bisogna trascorrere in Italia meno di 183 giorni all’anno e non avere più qui “interessi vitali” come appartamenti, conto corrente, immobili vari…

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