Mauro Buschini, chi è il Presidente dimissionario del Consiglio Regionale del Lazio

In seguito alle polemiche sulla vicenda nota come Concorsopoli, Mauro Buschini ha preso la decisione di dimettersi.

Il presidente del Consiglio regionale del Lazio Mauro Buschini ha scritto una lettera, comunicando così le sue intenzioni ai consiglieri regionali. “Negli ultimi giorni si è discusso, soprattutto sugli organi di informazione, delle deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale in materia di personale, che ha portato all’assunzione di nuovi dipendenti nel nostro ente, attraverso lo scorrimento di graduatorie provenienti da concorsi svolti dai comuni. Una procedura che ha rispettato nel suo percorso le norme nella loro interezza”.

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“Pur tuttavia” ha però aggiunto Mauro Buschini, “ho ritenuto di proporre alla Conferenza dei Capigruppo l’istituzione di una ‘Commissione Trasparenza’, presieduta da un esponente dell’opposizione, che duri fino alla fine della legislatura e che possa affrontare tutti i temi rispetto ai quali ci sia necessità di approfondimento, a partire dalle assunzioni dei dipendenti”.

Il Presidente dimissionario del Consiglio Regionale del Lazio

Mauro Buschini è nato nel 1978 a Tecchiena di Alatri. Come ha scritto lui stesso nel suo blog personale, le sue prime esperienze politiche sono iniziate nei movimenti studenteschi di sinistra della sua provincia. Nel 1998 è stato eletto Segretario Provinciale della Sinistra Giovanile; in seguito è stato anche Segretario provinciale (prima dei Democratici di Sinistra e poi del Partito Democratico). Buschini è stato consigliere di amministrazione presso l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’agricoltura, prima di dimettersi in modo da poter accettare la candidatura a consigliere regionale.

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“Non vivo questa scelta come una resa, né come una azione dettata da impulsività sotto la pressione delle polemiche di questi giorni, ma come un atto di amore verso questa istituzione” ha spiegato Buschini. “Per aiutare a fare chiarezza e garantire prestigio al nostro consiglio ed al nostro lavoro. Sono certo che apprezzerete questo gesto, che ritengo giusto per chi rappresenta e vive le Istituzioni”.

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