Il dramma di Alessandro Borghese: le dure conseguenze del Covid

Lo chef Alessandro Borghese ha deciso di raccontare la sua esperienza con il Covid in un podcast chiamato ‘Come Contrappasso’.

Sono state tante in questi mesi le celebrità che hanno contratto il Covid e ognuna di loro ha voluto raccontare agli italiani che contrarre il virus non è una passeggiata. I vip hanno deciso di sfruttare la propria influenza sugli italiani per fare capire che non si tratta di una semplice influenza e che le conseguenze del Covid-19, anche nelle forme blande sono qualcosa che sarebbe meglio evitare. I racconti sono avvenuti con brevi descrizioni sui social o attraverso interviste concesse una volta superato il periodo buio.

Qualche settimana fa tra coloro che hanno contratto la malattia si è aggiunto anche Alessandro Borghese. Lo chef ha deciso di seguire l’esempio dei colleghi, ma per raccontare le conseguenze della malattia ha scelto un podcast, prodotto da Dopcast e intitolato ‘Come Contrappasso‘. Nel suo racconto, il cuoco televisivo spiega di aver capito di essere giunto in un girone infernale: “e questa è la mia pena del contrappasso. Ora devo solo scoprire in che girone sono finito, e come uscirne!”.

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Alessandro Borghese: “Piango in silenzio”

La febbre, i dolori muscolari, ma soprattutto la solitudine sono stati ciò che lo hanno fatto sentire perduto: “Sono sempre solo. Chiuso su questo piano, l’ultimo di casa, quello dedicato proprio alle mie bimbe… quanto mi mancano. Sto male. Piango in silenzio, questa solitudine è il male. Voglio mia moglie. Voglio abbracciare le mie bambine, respirarle. Che giorno è? Decimo, mi conferma il dottore, che quotidianamente mi visita, è la febbre è andata via”, racconta.

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Un breve estratto del podcast che viene condiviso in anteprima dal Corriere e che si fa ancora più intenso quando Borghese spiega il perché il Covid per uno chef è una maledizione anche se non arriva alle conseguenze più nefaste. In un secondo momento, infatti, Alessandro racconta di quando si è reso conto di non sentire più i sapori: “Il gusto deve essere allenato ed educato per dire di conoscerlo appieno e poterci fare affidamento. Il Covid-19 me l’ha tolto di colpo… Pam, così! Anni di viaggi, di erbe spontanee, di frutta, di verdura, di pesce, di carne, in giro per il mondo, nelle vigne ad assaggiare il vino… Dov’è finito l’olfatto?”.

 

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